«Non si fa politica su un’epidemia»- Corriere.it

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La politica non un gioco d’azzardo sulla pelle dei cittadini. Convinto com’ di essere a posto con la coscienza, per settimane Roberto Speranza si chiuso la bocca, non ha reagito alle accuse della destra, quasi ha finto di non sentire le provocazioni e di non vedere l’assedio. Ma oggi al Senato, chiamato a difendere se stesso e l’istituzione che rappresenta sin dall’inizio dell’emergenza da Covid 19, il ministro della Salute partito all’attacco: In un grande Paese non si fa politica su una grande epidemia, ha scandito con tono severo due volte. La mozione di sfiducia presentata da Fratelli d’Italia stata respinta dall’Aula del Senato con 221 voti contrari, 29 favorevoli e 3 astenuti. Lega e Forza Italia hanno votato con la maggioranza. Anche se subito dopo, Mattero Salvini tornatao a chiedere una commissione d’inchiesta vera e seria su Speranza e sul piano pandemico.

Il linguaggio d’odio

Nel suo discorso in Aula, senza mai nominare Matteo Salvini (da mesi il suo principale accusatore), Speranza ha sfogato tutta la sua amarezza per il linguaggio d’odio che sente ogni giorno addosso, ha rimproverato alla destra – di opposizione e di governo – di sfruttare l’angoscia degli italiani per miopi interessi di parte. Ma al di l dello scontro politico, il ministro ha anche provato a sgombrare il campo alle accuse che hanno messo a rischio il suo incarico e fatto ballare il governo: dalla mancanza di un piano pandemico, al presunto coinvolgimento del ministero dello Salute nell’inchiesta di Bergamo. Giudizi immotivati, che Speranza smentisce e ribalta uno per uno, colpo su colpo. confronti. Il ministro ha ricordato che il piano pandemico non stato aggiornato nel corso di sette precedenti governi e tutti i gruppi di quest’Aula hanno sostenuto alcuni di questi governi. Ora comunque un piano c’ rivendica Speranza



Per combattere dobbiamo rimanere uniti

Il filo rosso del durissimo intervento che attaccare lui significa indebolire la battaglia di un Paese intero contro il nemico, che il virus e non il ministro della Salute: Per combatterlo dobbiamo essere uniti. Tra le righe del discorso c’ la chiamata in causa di una intera classe politica. Il ministro contrattacca e rimprovera ai partiti i tagli, negli anni e nei decenni passati, che hanno fatto arrivare alla guerra con la pandemia un Sistema sanitario nazionale impoverito e indebolito: Troppo facile oggi far finta di non vedere. Insomma, Speranza non molla. Andr avanti a testa alta e chi confidava di riuscire a sostituirlo in corsa dovr ancora fare i conti con il suo rigorismo, sanitario e politico.

Patuanelli: fine del teatrino. E Salvini chiede la commissione d’inchiesta

Al termine del dibattito, l’Aula del Senato ha respinto la mozione di sfiducia presentata da Fratelli d’Italia contro il ministro della Salute Roberto Speranza con 221 voti contrari, 29 favorevoli e tre astenuti. Nella mozione, a prima firma Luca Ciriani, si chiedevano le dimissioni del responsabile della Salute per l’impreparazione dell’Italia ad affrontare una pandemia sanitaria conseguente in primissimo luogo alla mancanza di un piano pandemico come prescritto dall’Organizzazione mondiale della sanit. Tutte le forze politiche di maggioranza hanno espresso piena fiducia al Ministro Speranza. Fine del teatrino scrive il ministro delle Politiche agricole (M5S) Stefano Patuanelli. Anche Lega e Forza Italia hanno votato compatte. Le mozioni di sfiducia passano dopo un quarto d’ora, la commissione d’inchiesta vera e seria su Speranza e sul piano pandemico invece qualcosa che rimane, spero che questa abbia la maggioranza dei voti in Aula e potr dare finalmente le risposte che gli italiani aspettano spiega il leder della Lega Matteo Salvini.

28 aprile 2021 (modifica il 28 aprile 2021 | 15:46)

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